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01 Luglio 2007
TECNOLOGIE AL SERVIZIO DEL CREATIVO
La id Software è famosa (fra le altre cose) per avere la tendenza a sviluppare - per anni e in gran segreto - dei motori di gioco particolarmente ambiziosi e all'avanguardia. Per mostrare le sue potenzialità, realizzano un gioco che funga da gigantesco sponsor per la nuova tecnologia (cos'è stato il primo "Quake" se non un immenso tech demo?). In seguito, cedono in licenza ad altre software house l'utilizzo e lo sfruttamento di quel motore per le loro realizzazioni. Un approccio che, finora, sembra aver pagato.
Ma, con l'ausilio di una retrospettiva, cosa ha lasciato nei nostri cuori un gioco che non fosse altro che uno sfoggio di potenza?
Che tipo di valore è giusto dare ad un approccio simile, in termini artistici?
"Atlantis - Segreti d'un Mondo Perduto", nuova scheda del Corner, dimostra quanto ciò che i nostri occhi reputavano magnifico ieri, possa apparire scialbo oggi. La Cryo ha confezionato un gioco (all'epoca) decisamente all'avanguardia: oggi, però, l'impatto grafico superato non è abbastanza per mascherare l'arrosto mancante.
Con questo non voglio dire che la grafica sia di terzo piano in un videogioco. Piuttosto, come per ogni mezzo, è bene usarlo con la giusta dose di anima per arrivare a realizzare una creazione interessante o addirittura immortale. D'altra parte, perchè gli scenari di "Atlantis" ci appaiono adesso così freddini, mentre gli ambienti di "The Dig" (edito precedentemente!) ci lasciano ancora a bocca aperta?
La tecnologia ci permette di liberare la nostra creatività, ma non deve inibirla: è pur sempre un mezzo che va oculatamente adoperato in modo essenziale.
Non è forse vero che in fotografia si tenda molto spesso a preferire una foto in bianco e nero piuttosto che a colori?
...sì, lo so, gli aggiornamenti del Corner sono sempre meno frequenti.
No, la scusa non è che ho anch'io una vita: nei prossimi giorni scoprirete quanto sarebbe ipocrita un'affermazione come quella (lol). Fidatevi.
La id Software è famosa (fra le altre cose) per avere la tendenza a sviluppare - per anni e in gran segreto - dei motori di gioco particolarmente ambiziosi e all'avanguardia. Per mostrare le sue potenzialità, realizzano un gioco che funga da gigantesco sponsor per la nuova tecnologia (cos'è stato il primo "Quake" se non un immenso tech demo?). In seguito, cedono in licenza ad altre software house l'utilizzo e lo sfruttamento di quel motore per le loro realizzazioni. Un approccio che, finora, sembra aver pagato.
Ma, con l'ausilio di una retrospettiva, cosa ha lasciato nei nostri cuori un gioco che non fosse altro che uno sfoggio di potenza?
Che tipo di valore è giusto dare ad un approccio simile, in termini artistici?
"Atlantis - Segreti d'un Mondo Perduto", nuova scheda del Corner, dimostra quanto ciò che i nostri occhi reputavano magnifico ieri, possa apparire scialbo oggi. La Cryo ha confezionato un gioco (all'epoca) decisamente all'avanguardia: oggi, però, l'impatto grafico superato non è abbastanza per mascherare l'arrosto mancante.
Con questo non voglio dire che la grafica sia di terzo piano in un videogioco. Piuttosto, come per ogni mezzo, è bene usarlo con la giusta dose di anima per arrivare a realizzare una creazione interessante o addirittura immortale. D'altra parte, perchè gli scenari di "Atlantis" ci appaiono adesso così freddini, mentre gli ambienti di "The Dig" (edito precedentemente!) ci lasciano ancora a bocca aperta?
La tecnologia ci permette di liberare la nostra creatività, ma non deve inibirla: è pur sempre un mezzo che va oculatamente adoperato in modo essenziale.
Non è forse vero che in fotografia si tenda molto spesso a preferire una foto in bianco e nero piuttosto che a colori?
...sì, lo so, gli aggiornamenti del Corner sono sempre meno frequenti.
No, la scusa non è che ho anch'io una vita: nei prossimi giorni scoprirete quanto sarebbe ipocrita un'affermazione come quella (lol). Fidatevi.
