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26 Dicembre 2007
IL VIDEOGIOCO PERFETTO




Quante volte vi siete scandalizzati constatando che il vostro gioco preferito fosse maltrattato dalla critica, o dai vostri amici, o dal pubblico in generale? Com'è possibile che loro non si siano accorti di quanto quel videogioco che tanto ci piace sia profondo, divertente e visivamente appagante? A cosa è dovuta questa miopia? Pregiudizio? Assenza di spirito critico?

In questo periodo, si parla tanto di grandi titoli. "Super Mario Galaxy", "Bioshock", "Crysis", "The Legend of Zelda - Phantom Hourglass", "Halo 3", giusto per citarne alcuni. Fioccano voti molto alti sulle riviste specializzate, e tanti giocatori commentano estasiati tali meraviglie.
Eppure... qualcuno che non è d'accordo si trova sempre.

"Psychonauts" (nuova, maiuscola aggiunta del Corner: correte a leggere!) è un titolo eccezionale, con (quasi) tutte le cose al posto giusto. Eppure, se lo prendesse in mano la nonnina che gioca a "Wii Sports" (rischiando ogni volta la vita, fra l'altro), probabilmente lo mollerebbe dopo cinque minuti. Un approccio che un gioco come "Psychonauts" non merita affatto.

Questo non vuole essere un inno al (noiosissimo) detto 'i gusti son gusti', o il solito elogio al valore della soggettività (paravento per molti). Nè è mia intenzione condannare i cosiddetti casual gamers.
Bisogna però provare a non perdere mai di vista gli intenti degli autori, le loro finalità.
Così come in un libro o in un fumetto, non si può dimenticare che la diversificazioni dei generi, degli approcci e delle modalità, è inevitabile e anche necessaria per la fruizione a 360 gradi di un'opera di ingegno. Esiste il cinema 'per tutti', quello d'autore, quello intellettuale... e così è giusto che esista un videogioco la cui funzione sia il passatempo, o il divertimento sfrenato, o l'esperienza spettacolare, o tanto altro.
Chi non è in cerca del gioco immediato, da provare magari in gruppo durante una serata di cazzeggio libero, difficilmente vorrà sfidare la nonnina a "Wii Sports".

Cercare di piacere a tutti, spesso porta a non piacere a nessuno, si sa.
E' invece molto importante, per un autore, per il mercato e per il bene del medium, che la genuinità degli intenti, la trasparenza dell'obiettivo iniziale, venga notata dal giocatore. E rispettata.

"Psychonauts" è un capolavoro, ma sicuramente non può piacere a tutti.
Esiste il videogioco universalmente riconosciuto come perfetto? No. E allora? La perfezione è out.
E' facile che ci attirino i pregi, ma solo i difetti ci fanno davvero innamorare.

Non ci resta quindi che mollare queste pretese (dannose e inutili), prendere in mano il videogioco che più ci ispira/diverte/fa riflettere e goderci tutta la sua bellissima, seducente imperfezione. In fondo, se lo amiamo davvero, per noi fa lo stesso. In barba a tutti.


P.s. Ok, la sorpresa natalizia non c'è stata. Ma è solo rimandata, promesso. Buon Natale (in ritardo) e buon fine dell'anno a tutti i miei lettori. Sì, solo a loro. Tanto, a chi non mi legge cosa frega dei miei auguri? :P






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