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10 Settembre 2008
OGNI VOLTA CHE SI RIDE, SI LEVA UN CHIODO DALLA BARA
O almeno, così sarebbe se non fossimo tutti condannati a morte certa proprio oggi. Per esorcizzare quindi il requiem che sentiamo tutti dentro la testa, non ci resta che farci una bella risata... che poi è l'argomento (l'ultimo?) che vorrei trattare.
Da sempre, il meccanismo della risata nelle forme di comunicazione non è unicamente utilizzato per il semplice intrattenimento, ma spesso assume il valore di mezzo per giungere a un preciso messaggio. E' un qualcosa che viene utilizzato ormai di frequente nelle forme artistiche più raffinate.
Nei videogiochi, gli esempi sono più rari, ma qualcosa - per fortuna - si trova. Nel campo delle avventure grafiche, per esempio, abbiamo da una parte "Simon the Sorcerer" (nuovo articolo!), e dall'altra "Grim Fandango". L'uno è costruito per scatenare la risata fine a se stessa, l'intrattenimento puro, l'evasione più semplice e rilassante. L'altro fa leva sull'umorismo e sulle situazioni bizzarre per raccontare una storia dal messaggio tutt'altro che divertente, portando con sè una precisa riflessione da parte del fruitore/giocatore.
Viene da dire che fra i due approcci quello più raffinato e complesso sia il secondo, ma non va neanche sminuita l'importanza della risata disimpegnata, quella senza pretese, capace di modificarci la giornata senza richiedere alcuno sforzo mentale. D'altra parte, molti pensano che un videogioco debba esclusivamente divertire.
Voi quali dei due approcci preferite? E, magari dopo una giornata trascorsa a bestemmiare contro il vostro capo, stanchi morti al ritorno da lavoro... la vostra risposta cambierebbe?
P.S. Cercate di rispondere in fretta... 'nsia mai si avvera quella roba lì...
O almeno, così sarebbe se non fossimo tutti condannati a morte certa proprio oggi. Per esorcizzare quindi il requiem che sentiamo tutti dentro la testa, non ci resta che farci una bella risata... che poi è l'argomento (l'ultimo?) che vorrei trattare.
Da sempre, il meccanismo della risata nelle forme di comunicazione non è unicamente utilizzato per il semplice intrattenimento, ma spesso assume il valore di mezzo per giungere a un preciso messaggio. E' un qualcosa che viene utilizzato ormai di frequente nelle forme artistiche più raffinate.
Nei videogiochi, gli esempi sono più rari, ma qualcosa - per fortuna - si trova. Nel campo delle avventure grafiche, per esempio, abbiamo da una parte "Simon the Sorcerer" (nuovo articolo!), e dall'altra "Grim Fandango". L'uno è costruito per scatenare la risata fine a se stessa, l'intrattenimento puro, l'evasione più semplice e rilassante. L'altro fa leva sull'umorismo e sulle situazioni bizzarre per raccontare una storia dal messaggio tutt'altro che divertente, portando con sè una precisa riflessione da parte del fruitore/giocatore.
Viene da dire che fra i due approcci quello più raffinato e complesso sia il secondo, ma non va neanche sminuita l'importanza della risata disimpegnata, quella senza pretese, capace di modificarci la giornata senza richiedere alcuno sforzo mentale. D'altra parte, molti pensano che un videogioco debba esclusivamente divertire.
Voi quali dei due approcci preferite? E, magari dopo una giornata trascorsa a bestemmiare contro il vostro capo, stanchi morti al ritorno da lavoro... la vostra risposta cambierebbe?
P.S. Cercate di rispondere in fretta... 'nsia mai si avvera quella roba lì...

Commenti (1)
anonimo : dopo una giornata stressante non so se vedrei stalker di Tarkovskij, ma a Grim Fandango ci giocherei volentieri.