Bad Mojo

Il filmato di apertura ci introduce una sorta di clone di Jim Carrey, di nome Roger Sams, intento ad accarezzare una valigia piena di quattrini in uno squallido albergo di periferia. L'uomo sembra piuttosto felice, ed è chiaro che stia fuggendo via con il denaro. Ma non appena prende in mano un vecchio medaglione appartenente a sua madre, si verifica un episodio particolarissimo: lo spirito di Roger si trasferisce dal suo corpo a quello di un semplice scarafaggio. Tutto ciò accade senza un apparente motivo logico, né esiste alcun tipo di indizio: scopriremo tutto durante le peripezie del nostro 'bug', seguendo il dipanarsi della vicenda - ben raccontata e con diversi colpi di scena - attraverso flashback e filmati di vario tipo (tutti in Full Motion Video). Dovremo cercare la verità su di noi e su un altro membro dell'albergo (Eddie) lungo le cinque stanze (o 'livelli') che compongono la topaia che chiamano 'albergo', prima di poter ritornare alle più consone fattezze umane.

Per uno scarafaggio anche una mazza da baseball può essere un utile ponte. Non temete: non c'è pericolo di cadere.
Questo originalissimo assunto di base ci catapulterà in una curiosa avventura grafica dai connotati quasi da puzzle game. Muoveremo il nostro piccolo eroe semplicemente con i tasti direzionali: niente inventario né interfaccia, niente SCUMM e niente oggetti da trasportare, ma al massimo da spingere, ruotare o schiacciare.
Va da sé che per un aracnide una camera è una vera e propria giungla, specie se è una sorta di immondezzaio come quello in cui ci troveremo: topi, gatti, compagni scarafaggi, falene etc saranno all'ordine del giorno, e i nostri problemi saranno rappresentati soprattutto dal superamento di questi ostacoli. E non parlo solo micro fauna, ma anche di oggetti potenzialmente nocivi per un 'bacarozzo': vernice fresca, acqua, sugo bollente e così via. Gli enigmi spazieranno dal 'uccidi ragno/topo per poter passare' a 'trova il modo di superare la vernice fresca con l'aiuto della carta del fax', da 'fai addormentare Eddie' a 'provoca un incendio'. E molto altro. Ciò richiederà una buona dose di ragionamento trasversale e di perseveranza… dopotutto i 'punti caldi' sono pochi, ed è quasi sempre possibile andare a tentativi (se non ci si perde, prima!).
La varietà, comunque, non manca, pur soffrendo delle limitazioni date dall'interfaccia.
La grafica, ancora oggi, è ottima: i filmati sono di bassissima qualità, ma sono girati e recitati con un certo buon gusto visionario; le schermate statiche (non mancano timide animazioni) sulle quali la nostra blatta saltellerà sono molto particolareggiate e terrificanti - il pericolo è dietro l'angolo o, meglio, sotto un tavolo! Il sonoro è composto da alcune discrete musiche, e da effetti sonori ben azzeccati.
“Bad Mojo” non è affatto lungo, né particolarmente arduo da terminare, ma è pur sempre un curiosissimo esperimento - si può dire riuscito - di far uscire l'avventura grafica dai soliti cliché del genere. Consigliato a tutti coloro che riescano ad avviarlo (auguri!) e che cercano qualcosa di originale che non porti via troppo tempo o troppa energia mentale. Il voto, per me, è 4 su 5.
 
Nota: Una nuova versione adattata alle nuove tecnologie, “Bad Mojo Redux”, è uscita nel 2003: con essa non dovrebbero esserci troppi problemi a godersi il gioco.
by Gnupick
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