Keepsake - Il Mistero di Dragonvale

Naturalmente, spesso si assiste a pesanti contaminazioni in entrambi i sensi. “Keepsake”, dei Wicked Studios (anno 2006), è piuttosto netto: è un'avventura in terza persona con enigmi prettamente meccanici, Myst style per intendersi. Si orienta, quindi, verso quel genere di avventure in cui bisogna sforzare il cervello con l'ennesimo macchinario e capirne il funzionamento per risolverlo e 'attivarlo'. La scelta della visuale in terza persona resta, più che altro, una (comunque gradita) preferenza stilistica.
La storia vede una giovanissima studentessa di nome Lydia arrivare alle porta dell'Accademia Magica di Dragonvale per riunirsi alla sua amica d'infanzia Celeste. Ciò che trova, però, è un'immensa struttura scolastica completamente vuota, a parte la presenza di uno strano mercante e un lupo parlante di nome Zak, che dice di essere stato trasformato in quella forma da alcuni studenti. Compito di Lydia, il personaggio che controlleremo, sarà affrontare le prove disseminate nella scuola per scoprire il mistero della sparizione di studenti e insegnanti. Intanto, Zak sembra nasconderle la verità circa la sua reale identità, e in più strane visioni sul passato di Celeste la tormentano. Visioni in qualche modo legate a una strana bambola, pegno di amicizia (keepsake, appunto) della ragazza all'amica.
La trama risulta partire col piede giusto con un soggetto un po' abusato ma avvincente. Purtroppo però la struttura stessa del gioco non ammette una sceneggiatura particolarmente elaborata: pochi saranno i dialoghi (frequenti quelli con Zak, rari quelli con un paio di personaggi occasionali), e praticamente nulli i confronti con altri individui. Il tutto si ridurrà nello girovagare lungo la scuola e risolvere i numerosissimi enigmi, mentre la trama si evolve (molto lentamente) attraverso le visioni di Lydia. Il fascino resta, comunque, alimentato dall'ottima atmosfera del palazzo di Dragonvale.
Il vero problema è che qualsiasi evoluzione alla narrazione è lenta e molto telefonata negli sviluppi, e a questo non aiutano i personaggi, in una gara di antipatia fra loro (la palma va a Mustavio).
Proprio sul finale, però, la situazione si risolleva grazie a qualche introspezione ben curata e ad un ending decisamente struggente.
L'interfaccia è semplice: è del tutto esclusa la manipolazione di oggetti dell'inventario o dello scenario, mentre il cursore intelligente si limiterà ad indicarci quello che esaminiamo o 'attiviamo'. Una sezione in basso a sinistra dello schermo ci permetterà di tenere in vista oggetti e documenti raccolti, di rivedere le visioni di Lydia e di accedere alle opzioni e al (discutibile) sistema di salvataggio. Installando la patch (al momento l'ultima è la 1.6) si attiva una indispensabile mappa della labirintica Dragonvale. Vi assicuro che, nonostante la mappa attiva, orientarsi è veramente difficile e perdersi sarà all'ordine del giorno, soprattutto al primo piano della scuola.
Ho lasciato per ultimo la (parziale) innovazione di “Keepsake”. Sempre in basso a sinistra, un pulsante con il disegno di un punto interrogativo attiverà un hint in linea. Non solo ci indicherà la via giusta da seguire, ma fornirà indizi sul puzzle che vedremo a pieno schermo, in una serie progressiva di suggerimenti che culmineranno con la soluzione automatica dell'enigma. L'hint è veramente ben fatto, ma ci si chiede se sia una scelta vincente quella di renderlo così evidente: accedervi è fin troppo immediato e confesso di averne fatto uso più di ogni volta, soprattutto per non impazzire nel cercare la cronologia giusta nel risolvere i puzzle. Sì, perché il più grande difetto di “Keepsake” risiede proprio nel fatto che le locazioni sono tante e molto/troppo lontane fra loro, e il vagabondare annoia dopo poco, nonostante l'indubbia atmosfera del luogo. Lydia corre con tenacia, ma ciò non basta assolutamente: si sente notevolmente la mancanza di un teletrasporto sulla mappa o almeno del doppio click per saltare una locazione. La lentezza si percepisce anche nell'impossibilità reale di saltare i dialoghi (a ben poco serve il tasto di avanzamento veloce) e in generale dal ritardo con cui i macchinari reagiranno alle nostre sollecitazioni, dilatando i tempi dei già lunghi tentativi di venire a capo dei puzzle.
Alcuni enigmi, inoltre, sono veramente ostici e bisognerà essere dei maniaci di “Myst” per non avere mai la tentazione di sbirciare l'hint: la vera sfida di “Keepsake”, infatti, sembra essere quella di resistere al sistema di aiuto integrato. I programmatori, poi, non si sono lasciati neanche scappare un paio di momenti in cui c'è un imprevedibile pixel hunting. Frustrante.
Non scherza nemmeno la noia, sempre dietro l'angolo a causa del concept solitario e delle lunghe camminate. Conversazioni random a tempo fra Lydia e Zak sono piazzate per tener sveglio il giocatore, ma non sempre ci riescono.
Sicuramente la lentezza generale e il lungo girovagare aumentano le ore di 'gioco', ma c'è da dire che le cose da fare sono veramente tante e i puzzle (oltre venticinque di crescente difficoltà) sono numerosi e molto impegnativi: la longevità è senza dubbio garantita. Forse troppo.
Sul versante audiovisivo, niente di negativo. La grafica è pulita e molto funzionale, e riesce a non tradire nella scarsezza di animazioni e nei 'trucchi del mestiere' (la quasi totale mancanza di personaggi secondari) l'esiguo budget a disposizione. Comunque, gran parte delle locazioni del gioco sono veramente evocative, e trovano nella sezione magico-folle del secondo piano la sua espressione più visionaria. I filmati, in linea con la produzione low-cost, sono realizzati con gusto da schermate statiche color seppia che funzionano benissimo come flashback e non fanno pesare l'assenza di animazioni.
Pollici in alto anche per l'ottimo sonoro che, con musiche non particolarmente varie ma inaspettatamente molto più belle della media, completano il suggestivo quadro auditivo.
Il doppiaggio italiano, infine, è veramente buono nella recitazione e nei timbri, anche se forse il tono di Zak non è molto indovinato. Comunque, un lavoro egregio.

In questa locazione ci aspetta uno degli enigmi più ostici. Sulla destra, Zak attende pazientemente.
“Keepsake” è un prodotto indubbiamente interessante. Le frecce al proprio arco sono molte (e spuntano fuori col tempo), ma i difetti nella sceneggiatura e nella struttura eccessivamente labirintica sono a rischio tedio e impediscono al titolo di andare oltre il 3 su 5.
by Gnupick
Commenti (3)
Il girovagare per ore alla ricerca di qualcosa da fare è pesantissimo.
Idem dicasi per l'impossibilità di risolvere enigmi in un ordine diverso da quello imposto dal gioco.
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Recensione Keepsake - Il Mistero di Dragonvale. Gnupick's corner, l'angolo delle avventure grafiche. Recensioni, commenti, schede, analisi, retrogaming, discussioni su graphic adventures ed altri videogiochi non solo punta e clicca. Recensioni di giochi per PC con visuale in prima persona o in terza persona.
Mi spiego meglio:la grafica è sensazione,la trama da la giusta suspance...
Cose da criticare ci sono comunque a partire dalle maratone interminabili che la protagonista percorre.