Sherlock Holmes - Il Mistero della Mummia

In questa avventura dei Frogwares (anno 2002), il buon Sherlock - senza il fedele Watson - dovrà affrontare degli enigmi e delle strane trappole disseminate nella magione, e intanto guardarsi le spalle da una misteriosa mummia che sembra essersi risvegliata.
Ennesima avventura grafica in due dimensioni con visuale in prima persona a 360 gradi (motore grafico stravecchio anche per i tempi) e spostamenti 'a blocchi', “Il Mistero della Mummia” ha da offrire esclusivamente un mix di esplorazione minuziosa (con pixel hunt selvaggio) ed enigmi riciclati (ma quanto è irritante il gioco dei 15?) non troppo stimolanti e di difficoltà media. Non c'è praticamente molto da fare, a parte setacciare lo schermo e aspettare che il classico cursore (pseudo)intelligente cambi forma, provare ad usare qualche oggetto nell'inventario (macchinoso) e sperare di essere sulla strada giusta. Sono anche presenti enigmi di logica e altri a tempo con la conseguente possibilità di morire. L'avventura non è particolarmente lunga (anche se forse supera la media) ed è priva di dialoghi con altri personaggi. Anzi, è del tutto priva di personaggi secondari, se si escludono un paio di comparse, con le quali comunque non sarà possibile interagire.
L'area di gioco non è enorme, ma accadrà spesso di dimenticare un oggetto fondamentale qualche camera indietro e quindi saremo costretti a fare dietro-front per ricontrollare il tutto una seconda volta.
Il sonoro è composto da suoni essenziali e musiche di routine. Il doppiaggio, in italiano, è formato quasi esclusivamente dalla mediocre voce di Holmes e da quella di un altro paio di personaggi che appariranno una volta al massimo durante l'avventura.
La trama e l'uso del personaggio principale (che si limita a pronunciare fino alla nausea il classico “Elementare” e a fumare la pipa) sono solo un pretesto per immergere il giocatore in un'atmosfera di fine ottocento: l'intreccio procederà grazie ad alcuni bigliettini e appunti sparsi qua e là, ma sarà totalmente inutile alla risoluzione degli enigmi e al coinvolgimento generale. Essendo gli enigmi del tutto slegati dalla trama, risulta superflua perfino la lunga e chiarificatrice spiegazione finale.
Anche l'ambientazione egizia si riduce ad un mero pretesto: i riferimenti alla sua cultura sono numerosi ma dozzinali e completamente ininfluenti nei puzzle… manca perfino la tipica lezioncina di storia a cui ci aveva tanto abituato la Microids e soci. Se ci fosse stata un'ambientazione diversa, di un'altra cultura antica pescata a caso, gli enigmi sarebbero stati probabilmente gli stessi.
Laddove però non riesco a trovare nulla di particolarmente positivo, ne “Sherlock Holmes - Il Mistero della Mummia” i puzzle non sono così atroci e concedono un briciolo di interesse che spinge a proseguire. A mio avviso, la sfida offerta da essi è l'unico motivo logico per provare un prodotto che usa malamente una licenza potenzialmente affascinante. Voto: 2 su 5.
by Gnupick
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